Campagne marketing: ecco come realizzarle

marketingRealizzare campagne di marketing efficaci oggi è sempre più difficile. Il ritmo del cambiamento nelle modalità di acquisto di beni e servizi non è mai stato così rapido. Se, da un lato, la tecnologia consente ai consumatori di cercare e acquistare una gamma di prodotti sempre più vasta, dall’altro, la frammentazione della proposta commerciale su molteplici canali e piattaforme rende sempre più difficile il compito del marketing: far sì che i messaggi raggiungano i consumatori. 

Chi progetta campagne di marketing oggi deve affrontare molto più variabili rispetto al passato. Per esempio, oggi i consumatori sono sempre connessi, raramente coinvolti e spesso distratti. La personalizzazione contestuale, dove i dati in tempo reale sono combinati con un’analisi approfondita del comportamento del consumatore, può essere il punto d’incontro tra le esigenze dei marketer e i desideri dei consumatori.

E’ evidente che più sono le informazioni che possono essere utilizzate per rendere personale e rilevante un messaggio indirizzato al cliente, maggiori sono le possibilità che questo messaggio sortisca un effetto positivo. Ciò detto, ci sono modi buoni e modi cattivi di approcciare la personalizzazione contestuale.

Webtrends ha stilato un elenco di sette fattori da tenere presenti quando ci si avventura su questa strada:

  1. Non smettere di sperimentare. Il successo di alcuni giganti di Internet, come Google o Amazon, non dipende tanto dal fatto che queste aziende sono state le prime ad arrivare sul mercato, quanto dal fatto che non hanno mai smesso di sperimentare. Le organizzazioni dovrebbero sperimentare in qualsiasi attività di marketing. E non esiste scusa per non farlo.[gap height=”30″]
  2. Pensare in termini di Priming. Il Priming è il fenomeno psicologico in base al quale il modo in cui rispondiamo a uno stimolo è influenzato dall’informazione che incontriamo per prima. Ciò solleva due considerazioni in relazione alla personalizzazione contestuale. Primo, cosa succede nella mente del potenziale destinatario nel momento in cui riceve il messaggio: dove si trova? Cosa sta facendo? A cosa è probabile che stia pensando? Secondo, qual è il prime nel messaggio? E’ importante rispondere a queste domande prima di elaborare la comunicazione.[gap height=”30″]
  3. Monitorare l’indifferenza. Comprensibilmente, gli specialisti di marketing tendono a focalizzarsi sul lato positivo; quante persone hanno risposto e quale tasso di conversione è stato raggiunto? Vale tuttavia la pena considerare quante persone restano indifferenti a ciò che si sta dicendo loro. Controllare il livello di indifferenza dei clienti nel tempo può aiutare ad adattare la strategia sul lungo periodo e questo potrebbe essere la chiave del successo a lungo termine.[gap height=”30″]
  4. Un’esperienza utente semplice è quasi sempre vincente. Qualunque cosa si faccia per mettere il cliente nelle condizioni di agire nel modo che egli considera premiante è probabile che dia frutti. Semplificare la vita significa anche sviluppare comunicazioni che possono essere facilmente rifiutate: in altre parole, il destinatario può immediatamente e facilmente eliminarle nel modo preferito dal suo inconscio.[gap height=”30″]
  5. Fare in modo che avere notizie da un brand sia semplice. Vale la pena monitorare quali piattaforme i clienti usano e assicurarsi che essi possano avvicinarsi a un brand il più facilmente possibile.[gap height=”30″]
  6. Il design conta. Noi tutti giudichiamo i libri anche dalla loro copertina. Forma e funzione devono collaborare sempre: come le persone rispondono a un messaggio dipende sia dal contenuto sia da come questo viene presentato.[gap height=”30″]
  7. Tempestività. Oltre al contesto e alla personalizzazione del messaggio, grande importanza ha il momento in cui il messaggio viene proposto.

Tratto da PMI.it

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