Social Media Marketing
Le 5 metriche più importanti per migliorare le performance su YouTube

Le 5 metriche più importanti per migliorare le performance su YouTube

Anche la comunicazione aziendale è stata fortemente influenzata da questo innovativo servizio di video sharing, tanto che ormai spesso lo si usa come piattaforma alternativa alla TV.
Le aziende possono decidere di sviluppare una presenza su YouTube attraverso un canale semplice o un brand channel.
Quest’ultima tipologia, di fatto, è una forma di advertising e quindi, essendo a pagamento, offre una serie di funzioni che non sono disponibili sui canali standard. Tra cui: personalizzazione grafica della pagina, funzionalità di monitoraggio avanzate, possibilità di specificare filtri demografici che limitano l’accesso al canale brando reindirizzano gli utenti verso un altro canale in base alla lingua, alla posizione geografica, all’età o al sesso di un utente.

youtube analytics

Chi è amministratore di un canale ha a disposizione YouTube Analytics (in precedenza chiamato Insight), una dashboard di analisi cui accedere dalla sezione Gestione video o dall’URL https://www.youtube.com/analytics. Ma quali sono le metriche più interessanti da monitorare costantemente?

Sottoscrittori: capire quante persone hanno deciso di iscriversi al canale e monitorarne la crescita nel tempo è basilare. Segnala l’interesse verso il canale e l’ampiezza della community. Svilupparla il più possibile può essere un obiettivo iniziale comprensibile, ma sarebbe meglio provare a capire se tale community è davvero in target. Per far ciò YouTube Analytics mette a disposizione informazioni sull’età, sul sesso degli iscritti e sull’area geografica di provenienza;

Visualizzazioni: il numero di visualizzazioni complessive raggiunte dal canale da quando è stato aperto è una classica “vanity metric” che piace ai responsabili marketing, ma ha poco significato. Più sensato è confrontare il numero di visualizzazioni di singoli video prodotti e condivisi al fine di comprenderne il successo. In tale ottica lo strumento dà la possibilità di individuare amche quei video che hanno indotto le persone ad iscriversi;
Se si usa YouTube per trasmettere in streaming degli eventi, si ha la possibilità di accedere ad un pannello di interessanti statistiche in tempo reale.

Total Engagement: la somma di mi piace (pollice in su), condivisioni e commenti di ogni singolo video mostra la capacità di un contenuto di stimolare interazioni. È un aspetto che, chiaramente, va letto in sintonia con quello delle visualizzazioni, ma che può offrire spunti utili a tarare la content strategy.
Vale la pena di dettagliare il numero totale in modo da capire se è in linea con l’obiettivo che ci si è prefissi, ossia se col video si volevano stimolare semplicemente mi piace, condivisioni oppure a creare un dibattito.

Stima dei minuti guardati: permette di prendere coscienza della cosiddetta retention ossia della capacità di un video di generare interesse per tutta la sua durata. Capire quando, a quale minuto, le persone abbandonano la visione serve a progettare meglio i contenuti futuri e a non perdere occasioni di discovery. Infatti bisogna sapere che i video con percentuali di fidelizzazione del pubblico basse hanno meno probabilità di essere visualizzati nei risultati di ricerca e dei video consigliati su YouTube.
Qui i rapporti da consultare sono due: quello detto “Fidelizzazione assoluta” che indica quali parti di un certo video la gente guarda e quello chiamato “Fidelizzazione relativa” che mostra il coinvolgimento del pubblico rispetto ad altri video di lunghezza simile.

Click Through Rate delle annotazioni: il CTR è una metriche tipica delle attività di advertising e generalmente indica il rapporto tra visualizzazioni e click effettivi. Siccome in questo articolo non parlo di tali attività, può essere utile prenderlo in considerazione in relazione alle annotazioni. Sempre più spesso i video su YouTube contengono le cosiddette “annotazioni” ossia elementi sovrapposti al video che possono essere cliccati. Nella maggior parte dei casi si tratta di link ad una pagina aziendale.
Accorgersi per tempo che le annotazioni applicate ai video vengono chiuse oppure hanno un basso CTR è utile per modificarle tempestivamente con formule più incisive.
Infine vi consiglio anche di monitorare il CTR delle miniature finali con annotazioni che promuovono altri video in modo da scoprire quali video e/o miniature attirano più clic.

Queste sono solo alcune delle tante metriche che YouTube Analytics mette a disposizione e che ho analizzato approfonditamente nella nuova edizione del mio libro “Social Media ROI“. Voi quali usate nella vostra attività quotidiana? Fatemelo sapere nei commenti!

Scritto da Vincenzo Cosenza
Tratto da chefuturo.it

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